Salve a tutti, questo blog non è più attivo. PSICHE NESSUNO E CENTOMILA si è trasferito.
Di seguito il nuovo indirizzo, per chi fosse interessato ai miei articoli:
http://psichenessunoecentomila.wordpress.com/
Colgo l'occasione per ricordarvi che Psiche è anche su Facebook!
Grazie a chi mi ha seguito finora e a coloro che vorranno continuare a farlo. Buona lettura!
PSICHE NESSUNO E CENTOMILA
Blog di Psicologia
martedì 7 ottobre 2014
lunedì 29 settembre 2014
Adolescenze difficili. Il faticoso mestiere di crescere
Gli adolescenti credono di diventare adulti scimmiottando adulti rimasti bambini che fuggono davanti alla vita. M. Barbery da"L’eleganza del riccio"
martedì 2 settembre 2014
Sofferenza Emotiva. La strategia difensiva del riccio
Marcia Grad
mercoledì 13 agosto 2014
Paura di fallire e Cambiamento Interiore
Alcuni individui vivono all'interno di un rifugio fatto di paure partorite dalla propria mente. Sequestrati da mostri che abitano il proprio immaginario e che vengono proiettati all'esterno, nel mondo che li circonda che diviene improvvisamente minaccioso. Altre persone trascorrono il tempo alla ricerca di modi sempre nuovi, e spesso nocivi, per riempire il vuoto o quel senso di rumorosa solitudine che li attanaglia. C’è chi preferisce ritirarsi dalle relazioni pur di non accettare l’evidenza del fatto che la paura degli altri ha radici dentro se stessi.
sabato 19 luglio 2014
Il valore comunicativo del Silenzio
C’è un silenzio pieno di solitudine ed
uno così affollato da ostruire le vie d’uscita ed impedire alla bocca di
pronunziare tutte le parole che si vorrebbero sbrigliare. E poi c’è quello di
chi ritiene di aver parlato troppo e si è convinto che aggiungere altre parole
servirebbe solo ad alimentare il proprio vissuto di frustrazione.
C’è un silenzio di riflessione, quello
che fa da sfondo ai bivi della vita, quando non si sa quale strada imboccare e
si teme di sbagliare direzione per l’ennesima volta.
martedì 20 maggio 2014
Il Bambino Arrabbiato
Ci chiedono di non provare rabbia invece di insegnarci che la rabbia è un'emozione come un'altra. Ci dicono che è sbagliato lasciarla esplodere ma non ci aiutano a contenerla. Ci suggeriscono di non lasciarla covare dentro perché ci procura il mal di pancia o ci impedisce di concentrarci a scuola quando la maestra ci chiede di ricopiare la sua lezione dalla lavagna, ma non ci spiegano come fare a non inibirla.Ci dicono che è la rabbia è sbagliata, così come è sbagliato lasciarla implodere o esplodere, ma non ci insegnano a GESTIRLA. Non ci dicono che la rabbia si può raccontare, che la si può contenere, che è possibile metterle un limite; che il limite necessita di un supporto esterno e che gli adulti devono aiutarci a rispettarne i confini.
domenica 11 maggio 2014
Per tutte le volte che hai fatto l'Equilibrista insieme a me
Per tutte le volte che
il tuo soffio sulle ginocchia sbucciate le faceva guarire.
Per tutte le volte che spingendo l'altalena mi permettevi di toccare la luna con un dito.
Per tutte le fiabe improbabili che mi hanno permesso di salutare con sicurezza la realtà per abbandonarmi nelle braccia di Morfeo.
Per tutti i consigli non richiesti che si sono rivelati decisivi nei momenti di difficoltà. Per gli abbracci inaspettati, le coperte rimboccate, i giochi all'aperto, le poesie da imparare a memoria "come l'Ave Maria" altrimenti la maestra si arrabbiava. Per la vita da scoprire e le illusioni da abbandonare.
Per i tuoi silenzi più eloquenti di qualunque conversazione. Per i tuoi sguardi clementi, le attese disattese e le soluzioni da inventare. Per la sabbia lasciata colare dal palmo della mano per farne un castello gotico che di artistico aveva solo il nome e di gotico l'aspirazione.
Per tutte le volte che spingendo l'altalena mi permettevi di toccare la luna con un dito.
Per tutte le fiabe improbabili che mi hanno permesso di salutare con sicurezza la realtà per abbandonarmi nelle braccia di Morfeo.
Per tutti i consigli non richiesti che si sono rivelati decisivi nei momenti di difficoltà. Per gli abbracci inaspettati, le coperte rimboccate, i giochi all'aperto, le poesie da imparare a memoria "come l'Ave Maria" altrimenti la maestra si arrabbiava. Per la vita da scoprire e le illusioni da abbandonare.
Per i tuoi silenzi più eloquenti di qualunque conversazione. Per i tuoi sguardi clementi, le attese disattese e le soluzioni da inventare. Per la sabbia lasciata colare dal palmo della mano per farne un castello gotico che di artistico aveva solo il nome e di gotico l'aspirazione.
Iscriviti a:
Post (Atom)